Kilometerstand
40.000 km
Transmissie
Handgeschakeld
Bouwjaar
01/1959
Brandstof
Benzine
Vermogen kW (PK)
74 kW (101 PK)
Type verkoper
Autobedrijf
Basisgegevens
- Carrosserietype
- Cabrio
- Categorie
- Oldtimer
- Aandrijving
- Achter
- Stoelen
- 4
- Deuren
- 2
Voertuiggeschiedenis
- Kilometerstand
- 40.000 km
- Bouwjaar
- 01/1959
- Volledige onderhoudshistorie
- Ja
Technische Gegevens
- Vermogen kW (PK)
- 74 kW (101 PK)
- Transmissie
- Handgeschakeld
- Cilinderinhoud
- 1.991 cm³
- Versnellingen
- 4
Energieverbruik
- Brandstof
- Benzine
Opties
- Comfort en gemak
- Lederen bekleding
Kleur en Bekleding
- Kleur
- Groen
- Oorspronkelijke kleur
- British Racing Green
- Soort lak
- Metallic
- Kleur interieur
- Zwart
- Materiaal
- Leder
Beschrijving
L’auto che vi proponiamo si presenta in ottime condizioni in colorazione “British Racing Green“ e interni neri, sottoposta in periodo recente ad un restauro totale sia di meccanica che di carrozzeria, capotte e finestrini nuovi.
Completano la dotazione Tonneau Cover, cerchi a raggi cromati, riscaldamento, Volante Motolita. Omologata ASI Targa Oro e pronta per ogni uso e prova.
Costruita in tre serie, chiamate poi dal pubblico TR3, TR3A e TR3B, in realtà presso la casa costruttrice erano tutte TR3.
La prima serie, meglio conosciuta come “bocca stretta”, è quella che più riprende lo stile della precedente TR2, dalla quale non si differenzia molto: la calandra, cioè la mascherina anteriore al radiatore, la testata, il diametro dei carburatori SU e poco altro.Alla fine del 1956 si passa ai freni a disco anteriori, innovazione importante per quegli anni, introdotta poco prima dalla Jaguar.
In gara si comportano bene perché all’ottimo mix di prestazioni e stabilità si aggiunge la caratteristica linea di cintura molto bassa che non solo praticamente consente di toccare l`asfalto con una mano stando seduti al posto di guida, ma anche di traguardare il pressostato quasi senza muovere la testa.
Nel 1957 la seconda serie, più comunemente chiamata 3A, modifica sostanzialmente il frontale con l’adozione di una calandra più grande (la cosiddetta “bocca larga”). Questo per ovviare ai problemi di raffreddamento nei luoghi più caldi suggeriva un apporto d’aria maggiore al radiatore come soluzione. I fari vengono leggermente arretrati, cambiano anche il paraurti e relativi rostri, i fanalini sono ora incorporati nella calandra, e la conformazione dei sedili, resi più comodi ed avvolgenti. Si adottano le maniglie esterne alle portiere, che rendono più agevole l’accesso in auto quando la capottina ed i finestrini sono montati, ma disturbano un po’ la linea pulita della fiancata. Il motore rimane sostanzialmente invariato, con i suoi 100 Cv. La 3A é il modello che alla fine verrà prodotto più a lungo fra i tre, dal 1957 al 1961, e con poco più di 58.000 esemplari costruiti fu un enorme successo. La Triumph rinnova marginalmente il modello nel 1962, ultimo anno di produzione, con un ultimo lotto di 3.334 auto solo per il mercato americano: la TR3 B. La maggior parte di queste, ma non le prime, adotta il motore portato a 2,2 litri ed un cambio ora completamente sincronizzato. Questi altro non erano che motore e cambio montati sulla nuova TR4 presentata pochi mesi prima, nell’autunno del 61. Questo ultimo lotto di TR3, costruite a fianco delle TR4, venne prodotto su specifica richiesta dei Concessionari americani, i quali ritenevano che affiancare per un certo periodo alla più costosa e sofisticata nuova TR4 la spartana e più economica TR3 potesse colmare una nicchia di mercato ancora esistente. Gli ultimi ventinove telai destinati alla TR3 B non divennero mai questa gloriosa spider ma vennero utilizzati da Vignale per la Triumph Italia, il bel Coupé disegnato da Michelotti di cui vennero prodotti 329 esemplari in tutto.
Completano la dotazione Tonneau Cover, cerchi a raggi cromati, riscaldamento, Volante Motolita. Omologata ASI Targa Oro e pronta per ogni uso e prova.
Costruita in tre serie, chiamate poi dal pubblico TR3, TR3A e TR3B, in realtà presso la casa costruttrice erano tutte TR3.
La prima serie, meglio conosciuta come “bocca stretta”, è quella che più riprende lo stile della precedente TR2, dalla quale non si differenzia molto: la calandra, cioè la mascherina anteriore al radiatore, la testata, il diametro dei carburatori SU e poco altro.Alla fine del 1956 si passa ai freni a disco anteriori, innovazione importante per quegli anni, introdotta poco prima dalla Jaguar.
In gara si comportano bene perché all’ottimo mix di prestazioni e stabilità si aggiunge la caratteristica linea di cintura molto bassa che non solo praticamente consente di toccare l`asfalto con una mano stando seduti al posto di guida, ma anche di traguardare il pressostato quasi senza muovere la testa.
Nel 1957 la seconda serie, più comunemente chiamata 3A, modifica sostanzialmente il frontale con l’adozione di una calandra più grande (la cosiddetta “bocca larga”). Questo per ovviare ai problemi di raffreddamento nei luoghi più caldi suggeriva un apporto d’aria maggiore al radiatore come soluzione. I fari vengono leggermente arretrati, cambiano anche il paraurti e relativi rostri, i fanalini sono ora incorporati nella calandra, e la conformazione dei sedili, resi più comodi ed avvolgenti. Si adottano le maniglie esterne alle portiere, che rendono più agevole l’accesso in auto quando la capottina ed i finestrini sono montati, ma disturbano un po’ la linea pulita della fiancata. Il motore rimane sostanzialmente invariato, con i suoi 100 Cv. La 3A é il modello che alla fine verrà prodotto più a lungo fra i tre, dal 1957 al 1961, e con poco più di 58.000 esemplari costruiti fu un enorme successo. La Triumph rinnova marginalmente il modello nel 1962, ultimo anno di produzione, con un ultimo lotto di 3.334 auto solo per il mercato americano: la TR3 B. La maggior parte di queste, ma non le prime, adotta il motore portato a 2,2 litri ed un cambio ora completamente sincronizzato. Questi altro non erano che motore e cambio montati sulla nuova TR4 presentata pochi mesi prima, nell’autunno del 61. Questo ultimo lotto di TR3, costruite a fianco delle TR4, venne prodotto su specifica richiesta dei Concessionari americani, i quali ritenevano che affiancare per un certo periodo alla più costosa e sofisticata nuova TR4 la spartana e più economica TR3 potesse colmare una nicchia di mercato ancora esistente. Gli ultimi ventinove telai destinati alla TR3 B non divennero mai questa gloriosa spider ma vennero utilizzati da Vignale per la Triumph Italia, il bel Coupé disegnato da Michelotti di cui vennero prodotti 329 esemplari in tutto.
Type verkoper
AutobedrijfGruppo Promotor Srl
ContactResponsabile Vendite
- BTW verrekenbaar
- Prijs voor handelaren
- Deze informatie wordt verstrekt door de leverancier van het certificaat en/of rapport.
- Specificatie van de fabrikant voor nieuwe voertuigen. Afhankelijk van de kilometerstand, het rijgedrag, de leeftijd van de batterij en het laadgedrag, kan de radius van occasies aanzienlijk variëren.